Il chimico e l’ingegnere. Primo Levi e Roberto Vacca:  un’amicizia epistolare

Quali sono stati gli amici più importanti della sua vita?

«Uno è stato Primo Levi, anche lui col cervello fatto a strati. Ho ancora le sue lettere, una quarantina, e tutti i suoi libri da lui dedicati. Dicono si sia ucciso per le conseguenze di Auschwitz, ma aveva altri problemi, avvertiva troppa negatività. Quando stava male corsi da lui a Torino e lo trovai un disastro. Gli suggerii di farsi l’amante, così per sdrammatizzare, ma rispose: “Se non fossi depresso…”»